Ed imparò la parola "propulsori", grazie alla nonna ^_^'
Ora dice propulsori ogni volta che vuole andare più veloce, ogni volta che è in macchina, ogni volta che corre, ogni volta che va con il suo fantastico monopattino blu, che finalmente ha imparato ad usare!
Più veloce della luce! Caschetto e pantaloncini sotto le ginocchia, per sbucciarsi il meno possibile, è via per nuove avventure in nuovi mondi fantastici.
Lui è come Giustino, del cartone animato Giunt'in'tempo.
E' anche come nel cartone animato Paw Patrol, quando sale sul monopattino e sfreccia via, come se fosse un esperto stuntman. Mentre mamma e papà, nonna,... trattengono il fiato e incrociano le dita, sperando che non cada e che non si faccia male. Col senno di poi, in cui si comprende che tenerlo per mano sempre non potrebbe essere che controproducente. Ha bisogno di cadere, di sbucciarsi le ginocchia, di imparare a rialzarsi e a limitare il pianto...finché il pianto diverrà forza, convinzione, miglioramento, sorriso con gli amici.
Da imparare: come ogni cosa, in cui tu genitore, cerchi di dire a tuo figlio: "Dai, usa il monopattino!"
Lui non lo userà. Stanne certo.
Poi se tu non gli dirai nulla. Un giorno lui lo prenderà in mano, ci salterà sopra e inizierà a giocarci tutti i giorni.
Questa è un'equazione matematica che va sempre imparata e di conseguenza compresa e applicata ad eventi e decisioni future. Ahahahahaha :D
L'estate non è delle migliori quest'anno. Quindi si prende ciò che il clima offre, nei giorni in cui i temporali non fanno capolino e lasciano il tempo di godersi le serate e si gioca tutti assieme.
Sedermi con lui nella stradina di fianco a casa e catapultarmi nel suo mondo, stando al gioco e arricchendo il suo mondo con storie, azioni, cose inventate di sana pianta, è una delle cose che più mi piace fare al termine di una giornata stressante di lavoro. Mi fa sentire più vicino a lui, allontanando leggermente quello strano senso di colpa che spesso coinvolge i genitori che causa lavoro, vedono poco i loro figli.
Quindi in poco tempo, cerco di godermi al massimo il "nostro tempo".
Non ho mai capito quei padri che allontanano i figli, che si fanno dominare da altre preferenze come tv sul divano o giornale a letto, piuttosto che gioco con il proprio figlio.
Comprendo che la stanchezza è sempre pesante, anche in relazione al proprio tipo di lavoro, ma quando si decide di mettere al mondo un figlio bisogna essere consapevoli che certe cose vanno fatte, non solo per loro ma anche e soprattutto per noi, noi come "famiglia", noi come "padre e figlio"... perché poi un giorno, ne sono certo, questi momenti mancheranno da morire. E non basteranno le foto e neppure i video, per placare la nostalgia di quando si faceva o di quando si sarebbe potuto fare di più.
A breve si partirà per il mare!
Sarà una vacanza diversa, lo so. Per lui quest'anno il mare sarà vissuto in maniera diversa.
Quest'anno andremo in un posto con la sabbia, quindi so già che ne farà una pelle tra castelli, formine, piscinetta, secchiello. paletta, ecc. ecc. :)
Arriverà a sera che sarà sfinito e ciò che più conta, come sempre, sarà il fatto che si sentirà sereno e appagato, felice, in pace. Questo stato fisico e mentale è fondamentale per un bimbo. Senza questo stato di tranquillità interiore i bambini crescono e diventano adulti, già segnati, già feriti, già "modificati".
Abbiamo la possibilità di far si che N. sia sereno. Quindi ben venga la fortuna di portalo al mare anche quest'anno, grazie soprattutto al contributo dei nonni! Praticamente da santificare per disponibilità e pazienza!
Non mi stancherò mai di ringraziarli...
Accendiamo i propulsori e partenza!
A fine vacanza, resoconto indispensabile ;)